I compaesani di Gesù sono i suoi parenti. Lo rifiutano perché è come loro: lo pensano figlio di Giuseppe, ignorando il mistero della sua nascita per opera dello Spirito. Vorrebbero che il Messia fosse diverso, più forte e potente.
Lo scandalo del cristianesimo è accettare che Dio è uno di noi, condivide la nostra carne e la nostra fragilità.
E fa di questa un luogo di comunione invece che di divisione.
- Come mai uno può sapere tutto su Gesù e non accettarlo?
- Perché i suoi sono pieni di pretese e d’ira e alla fine vogliono ucciderlo?
1,14 E ritornò Gesù
nella potenza dello Spirito
nella Galilea;
e la sua fama su di lui
uscì per tutta la regione.
15 Ed egli insegnava
nelle loro sinagoghe
glorificato da tutti.
16 E venne a Nazareth,
dove era stato allevato,
ed entrò,
secondo la sua usanza
nel giorno dei sabati,
nella sinagoga
e si levò per leggere.
17 E gli fu consegnato
il libro del profeta Isaia;
e, aperto il libro, trovò
il luogo dove era scritto:
18 Lo Spirito del Signore [è] su di me:
per questo mi unse,
per annunziare la buona notizia ai poveri;
mi ha inviato
per proclamare
agli schiavi la liberazione
e ai ciechi la vista,
per inviare
agli oppressi la libertà,
19 per proclamare
un anno di grazia del Signore.
20 E chiuso il libro,
restituitolo all’inserviente,
sedette;
e gli occhi di tutti nella sinagoga
stavano fissati su di lui.
21 Ora cominciò a dire loro:
Oggi
si è compiuta questa scrittura
nei vostri orecchi.
22 E tutti testimoniavano per lui
e si meravigliavano
delle parole di grazia
che uscivano dalla sua bocca
e dicevano:
Non è costui figlio di Giuseppe?
23 E disse loro:
Certamente direte a me questa parabola:
Medico, cura te stesso!
Quanto udimmo avvenuto a Cafarnao,
fallo anche qui, nella tua patria!
24 Ora disse:
Amen vi dico:
Nessun profeta è accolto
nella sua patria!
25 Ora in verità vi dico:
molte vedove c’erano in Israele
nei giorni di Elia,
quando fu chiuso il cielo
per tre anni e sei mesi,
quando fu carestia grande
su tutta la terra;
26 ma a nessuna di loro
fu mandato Elia,
se non in Sarepta di Sidone
a una vedova donna;
27 e molti lebbrosi c’erano in Israele
al tempo di Eliseo profeta;
ma nessuno di loro fu mondato,
se non Naaman il Siro.
28 E tutti furono pieni di collera
nella sinagoga
udendo tali cose;
29 e, levatisi, lo scacciarono
fuori della città
e lo condussero
fino sul ciglio del monte,
su cui la loro città era stata edificata,
per buttarlo giù.
30 Ora egli, passato in mezzo a loro,
camminava.
31 E scese a Cafarnao,
città della Galilea,
e stava a insegnare loro
nei sabati;
32 ed erano colpiti
del suo insegnamento,
perché la sua parola
era con potere.