Nell’eucaristia, in cui riceviamo “il corpo di Cristo dato per noi e per tutti” si realizza ogni promessa di Dio e viviamo tutte le feste che abbiamo celebrato, dal Natale alla Pasqua, dalla Pentecoste alla Trinità. Abbiamo la vita nuova di figli che tutto ciò che sono e hanno, “prendono”, “benedicono”, “spezzano” e “danno” da “distribuire alla folla”.
Così diventiamo come Gesù, il Figlio uguale Padre.
- La nostra eucaristia è un semplice rito o la forza per una vita di condivisione concreta con i fratelli?
- Perché la proposta dei discepoli è mandare via la gente o andare a comperare, mentre quella di Gesù è condividere ciò che c’è?
9,10 E, tornati, gli apostoli
raccontarono a lui
quanto avevano fatto.
E, avendoli presi con sé,
si ritirò in privato
verso una città chiamata Betsaida.
11 Ora le folle, saputolo,
lo seguirono.
E, dopo averle accolte,
parlava loro del regno di Dio;
e quanti avevano bisogno di cura
guariva.
12 Ora il giorno cominciò a declinare.
Ora, avanzatisi, i Dodici gli dissero:
Sciogli la folla,
perché, andando intorno
per i villaggi e per i campi,
si riposino
e trovino grano,
perché qui siamo in luogo deserto.
13 Ora disse loro:
Date loro voi stessi
da mangiare!
Ora essi dissero:
Noi non abbiamo
più di cinque pani e due pesci!
A meno che, andando, non compriamo noi
dei viveri per tutto questo popolo.
14 Erano infatti circa cinquemila uomini.
Ora disse ai suoi discepoli:
Fateli adagiare a gruppi
di circa cinquanta ciascuno.
15 E fecero così
e fecero adagiare tutti.
16 Ora
presi
i cinque pani
e i due pesci,
levati gli occhi al cielo,
li benedisse
e spezzò
e dava ai discepoli
da porgere alla folla.
17 E tutti mangiarono
e furono sazi;
e fu levato ciò che sovrabbondò loro:
dodici ceste di pezzi!