Salva te stesso!

(23, 33 - 48)

Noi sempre, e senza mai riuscirci, vogliamo salvare noi stessi dalla morte. Per questo diventiamo egoisti e ci perdiamo. Il re, secondo noi, è l’uomo libero e potente: è come un dio in terra, che sempre salva se stesso. Il Crocifisso invece ci presenta un Dio e un re che si perde per noi. Per questo ci salva: ci salva da una falsa idea di Dio, di uomo e di salvezza. Dio è uno che si perde per amore, uomo libero è chi sa amare e dare la vita, salvezza non è non morire, ma vivere la stessa morte come comunione d’amore.

23,33 E quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, là crocifissero lui e i malfattori, l’uno a destra e l’altro a sinistra. 34 [Ora Gesù diceva: Padre, rimetti loro, perché non sanno cosa fanno.] Ora, dividendosi le sue vesti, gettarono le sorti. 35 E stava il popolo a contemplarlo. Ora storcevano il naso anche i capi dicendo: Altri salvò! Salvi se stesso, se costui è il Cristo di Dio, l’eletto! 36 Ora lo schernivano anche i soldati accostandosi, offrendogli aceto 37 e dicendo: Se tu sei il re dei giudei, salva te stesso! 38 Ora c’era anche un’iscrizione su di lui: Il re dei giudei costui.

39 Ora uno dei malfattori appesi lo bestemmiava dicendo: Non sei tu forse il Cristo? Salva te stesso, e noi! 40 Ma quell’altro, rispondendo, sgridandolo dichiarò: Tu non temi neppure Dio, che sei nella stessa condanna? 41 E noi giustamente, poiché riceviamo il contraccambio per quanto facemmo. Ma costui non fece nulla fuori luogo. 42 E diceva: Gesù, ricordati di me quando giungerai nel tuo regno! 43 E gli disse: Amen ti dico: oggi sarai con me nel paradiso! 44 Ed era già circa l’ora sesta e fu tenebra su tutta la terra fino all’ora nona, 45 essendo mancato il sole.

Ora si squarciò il velo del santuario nel mezzo. 46 E, avendo gridato a gran voce, Gesù disse: Padre, nelle tue mani affido il mio spirito. Ora, detto questo, spirò. 47 Ora, visto l’avvenimento, il centurione glorificava Dio dicendo: Davvero quest’uomo era giusto! 48 E tutte le folle presenti insieme a questa visione, contemplati gli avvenimenti, colpendosi il petto ritornavano.
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