Un Dono inatteso
"Furono costretti a cambiar casa, come noi, per insufficienza di spazio.
Il comune bisogno, strumento primo della Provvidenza, ci ha messi insieme".
L'affluenza crescente di gruppi e persone esigeva più spazio. Bisognava cambiare casa e iniziare qualcosa di più adatto alle nuove esigenze.
In questa seconda fase di ricerca è piovuto dal cielo un dono inatteso: "Conoscevamo una giovane coppia di volontari «missionari», Enrica e Bruno Volpi.
Era rientrata a Milano dopo otto anni di Africa, con quattro figli naturali e uno adottato. Decisero di continuare nel «primo mondo» ciò che di importante avevano capito nel «terzo mondo»".
Trovarono una cascina di periferia e tennero la porta aperta a chi altrove incontra, sempre e solo, porte chiuse.
Ben presto la loro casa fu piena, con persone di tutti i tipi: bambini senza famiglia, adulti emarginati e giovani "malati" di inguaribile idealismo.