Va’, il tuo figlio vive
(4, 43 - 54)
Gesù, salvatore del mondo, dona la vita a chi crede in lui. La vita infatti è aderire al Figlio amato dal Padre che ama i fratelli. Il centurione è modello di fede nella Parola: figlio di pagani e padre di credenti, è come Abramo. Prototipo di ogni uomo che crede, è l’Adamo nuovo, guarito dalla diffidenza che ci procurò la morte.
4,43 Dopo due giorni
uscì di là per la Galilea.
44 Lo stesso Gesù testimoniò infatti
che un profeta non ha onore nella sua patria.
45 Quando dunque venne nella Galilea
lo accolsero i galilei,
avendo visto tutte quante le cose
che fece a Gerusalemme nella festa;
anch’essi infatti vennero alla festa.
46 Venne dunque di nuovo a Cana di Galilea,
dove dell’acqua fece vino.
E c’era un certo (ufficiale) regio
il cui figlio era infermo in Cafarnao.
47 Questi, udito che Gesù era venuto
dalla Giudea nella Galilea,
andò da lui e pregava
che scendesse e guarisse il suo figlio;
stava infatti per morire.
48 Disse dunque Gesù a lui:
Se non vedete segni e prodigi,
non credete per niente.
49 Dice a lui (l’ufficiale) regio:
Signore, scendi
prima che muoia il mio bambino.
50 Gli dice Gesù:
Va’, il tuo figlio vive!
Credette l’uomo alla parola
che gli disse Gesù
e andava.
51 Ora, mentre egli già scendeva,
i suoi servi gli vennero incontro
dicendo che il suo ragazzo vive.
52 Chiese dunque loro
l’ora in cui era stato meglio.
Gli dissero dunque:
Ieri, all’ora settima,
lo lasciò la febbre.
53 Conobbe dunque il padre
che era quell’ora
in cui Gesù gli disse:
Il tuo figlio vive!
e credette, lui e la sua casa intera.
54 Ora anche questo secondo segno
fece Gesù,
venuto dalla Giudea nella Galilea.