IO-SONO la risurrezione e la vita:
chi crede in me, anche se muore, vivrà
(11, 1-16)
La rianimazione del cadavere di Lazzaro è segno della risurrezione che avviene in Marta e Maria: credono che la parola ultima non spetta alla morte, ma al Dio amore che dà la vita. Chi conosce questo amore, vive già ora la vita eterna. Questa non si interrompe con la morte biologica, ma si compie nell’amore quotidiano che sa dare la vita fino in fondo. E Dio è amore, fondo senza fondo, principio di tutto e fine senza fine.
11, 1 C’era un infermo,
Lazzaro di Betania,
del villaggio di Maria
e Marta sua sorella.
2 Ora Maria era quella che unse il Signore con profumo
e asciugò i suoi piedi con i suoi capelli;
suo fratello Lazzaro era infermo.
3 Le sorelle dunque inviarono da lui
per dirgli:
Signore, ecco:
colui che ami
è infermo.
4 Ora Gesù, avendo ascoltato,
disse:
Questa infermità non è per la morte,
ma per la gloria di Dio,
perché attraverso di essa
sia glorificato il Figlio di Dio.
5 Ora Gesù amava Marta
e sua sorella
e Lazzaro.
6 Quando dunque ascoltò che era infermo,
allora dimorò nel luogo dov’era
due giorni.
7 Poi, dopo questo, dice ai discepoli:
Andiamo di nuovo in Giudea.
8 Gli dicono i discepoli:
Rabbì,
ora i giudei cercavano
di lapidarti
e di nuovo vai lì?
9 Rispose Gesù:
Non sono forse dodici
le ore del giorno?
Se uno cammina nel giorno,
non inciampa,
perché vede la luce
di questo mondo.
10 Ma se uno cammina nella notte
inciampa,
perché la luce non è in lui.
11 Queste cose disse
e dopo di questo dice loro:
Lazzaro, il nostro amico,
dorme;
ma vado a risvegliarlo.
12 Allora gli dissero i discepoli:
Signore,
se dorme
sarà salvato.
13 Ora Gesù aveva parlato della sua morte;
quelli invece pensarono
che parlasse della dormizione del sonno.
14 Allora dunque disse loro Gesù apertamente:
Lazzaro è morto.
15 E gioisco per voi
che non eravamo là,
affinché crediate.
Ma andiamo da lui.
16 Allora Tommaso, detto gemello,
disse ai condiscepoli:
Andiamo anche noi
a morire con lui.