Non credevano in lui
(12, 37-50)
Non si può credere al Dio amore prima della croce. Questa rivela la sua gloria: è diversa da quella dell’uomo come l’amore dall’egoismo, la vita dalla morte. La sua gloria è il giudizio sul mondo. Ma non è Dio a compierlo su di noi, bensì noi su di lui. Per ognuno la salvezza è accettare l’amore con cui Dio lo ama. Rifiutarlo è rifiutare la vita. Ciò è possibile solo per incoscienza – male supremo il cui antidoto è il fatto che lui dà la vita per chi lo uccide.
 

12,37 Pur avendo egli compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui, 38 perché si compisse la parola che disse il profeta Isaia: Signore, chi credette al nostro ascolto? E il braccio del Signore a chi fu rivelato? 39 Per questo non potevano credere, perché Isaia ancora disse: 40 Ha accecato i loro occhi e indurì il loro cuore perché non vedano con gli occhi e (non) comprendano con il cuore e si convertano e (io) li guarisca. 41 Queste cose disse Isaia, più della gloria di Dio. e parlò di lui. Così pure molti dei capi credettero in lui; ma, a causa dei farisei, non confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga. 43 Amarono infatti la gloria degli uomini poiché vide la sua gloria

44 Ora Gesù gridò e disse: Chi crede in me, non crede in me, ma in chi mi inviò; 45 e chi vede me, vede chi mi inviò. 46 Io (come) luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non dimori nella tenebra. 47 Se uno ascolta le mie parole e non le conserva, io non lo giudico; non venni infatti a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. 48 Chi trascura me e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica: la parola che parlai, quella lo giudicherà nell’ultimo giorno. 49 Poiché io non parlai da me stesso, ma chi mi inviò, il Padre, egli stesso mi ha dato un comando (su) cosa dire e cosa parlare. 50 E so che il suo comando è vita eterna. Le cose dunque di cui io parlo, come me (le) ha dette il Padre, così (ne) parlo.
 
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