Nel mondo avrete tribolazione;
ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo
(16, 16-21)
Gesù, andandosene, ci dà la sua stessa intimità di Figlio con il Padre e ci abilita a fare il suo stesso cammino. Siamo chiamati a vivere nella storia il passaggio pasquale dalla croce alla gloria, dall’afflizione alla gioia. Le nostre tribolazioni, come quelle di Gesù, sono le doglie del parto per la nascita dell’uomo nuovo.
16,16 Un poco e non mi vedete più
e ancora un poco e mi vedrete
17 Dissero allora (alcuni) dei suoi discepoli
gli uni gli altri:
Cos’è questo che dice:
Un poco e non mi vedete
E ancora un poco e mi vedrete?
e:
Perché me ne vado al Padre?
18 Dicevano dunque:
Cos’è questo “poco” [di cui parla]?
Non sappiamo cosa dice!
19 Conobbe Gesù che volevano interrogarlo
e disse loro:
Su questa cosa cercate gli uni gli altri,
perché ho detto:
Un poco e non mi vedete
e ancora un poco e mi vedrete?
20 Amen, amen vi dico:
piangerete e gemerete voi,
il mondo invece gioirà.
Voi vi rattristerete,
ma la vostra tristezza
diventerà gioia.
21 La donna quando partorisce
ha tristezza,
perché è giunta la sua ora;
ma quando ha partorito il bambino,
non ricorda l’afflizione
a causa della gioia,
perché è nato un uomo al mondo.