Il corpo di Gesù
(19, 38 - 42)
Il corpo di Gesù, protagonista del vangelo, è narrazione visibile di quel Dio che nessuno mai ha visto. Ora che tutto è compiuto, questo corpo è il nuovo santuario, non fatto da mano d’uomo: è l’offerta che Dio fa di sé a tutti. Il sepolcro – dove la carne del Verbo incontra ogni carne, che lì finisce – profuma di cento libbre (33 kg!) di mirra e aloe: è la camera nuziale, dove lo Sposo, finalmente si unisce all’umanità, sua sposa. Sappiamo ora che l’albero che ci dà la vita e la stanza dell'amore stanno in un giardino. E' il nuovo giardino, di cui quello delle origini era anticipo d’ombra.
19,38 Ora, dopo queste cose,
Giuseppe, [quello] d’Arimatea,
che era discepolo di Gesù,
ma nascosto
per la paura dei giudei,
chiese a Pilato
di togliere il corpo di Gesù.
E permise Pilato.
Venne dunque
e tolse il corpo di Gesù.
39 Ora venne anche Nicodemo,
colui che prima era venuto da lui di notte,
portando una mistura di mirra e aloe,
circa cento libre.
40 Presero dunque il corpo di Gesù
e lo legarono in lini,
con aromi,
come per i giudei usa seppellire.
41 C’era nel luogo dove fu crocifisso
un giardino
e nel giardino
un sepolcro nuovo
nel quale ancora nessuno era stato posto.
42 Lì dunque,
a causa della parasceve dei giudei,
poiché era vicino il sepolcro,
posero Gesù.