Dio non è di morti, ma di viventi.
(20, 27 - 40)

Il potere dell’uomo sull’uomo è dominio che dà morte ai vivi; quello di Dio è servizio, che dà vita anche ai morti. I sadducei, ricchi e materialisti, non credono nella risurrezione e ironizzano con Gesù. Lui risponde che i risorti sono figli di Dio: partecipano pienamente della sua vita. Come sia, per noi è inimmaginabile:
sarà una vita piena, nella gioia dell’amore corrisposto. Il nostro non è un Dio
dei morti, ma dei viventi, a servizio della vita.

20,27 Ora, avanzatisi alcuni dei sadducei, quelli che negano che ci sia risurrezione, lo interrogarono 28 dicendo: Maestro, Mosè scrisse per noi: Se il fratello di qualcuno è morto con moglie e senza figli, suo fratello prenda la moglie e susciti discendenza a suo fratello. 29 C’erano dunque sette fratelli e il primo, presa moglie, morì senza figli; 30 e il secondo 31 e il terzo la prese e così anche i sette; e tutti non lasciarono figli e morirono. 32 Da ultima anche la moglie morì. 33 La moglie dunque, nella risurrezione, di chi di loro sarà moglie? Poiché in sette l’ebbero in moglie.

34 E disse loro Gesù: I figli di questo secolo sposano e sono sposati. 35 Ora quelli che saranno ritenuti degni di ottenere quel secolo e la risurrezione dei morti, né sposano né sono sposati. 36 Infatti neppure possono più morire, poiché sono come-angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. 37 Ora che i morti si destano, anche Mosè [lo] indicò a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Il Dio di Abramo e Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38 Ora Dio non è di morti, ma di viventi, poiché tutti vivono per lui. 39 Ora, rispondendo, alcuni degli scribi dissero: Maestro, dicesti bene! 40 E non osavano più interrogarlo su nulla.
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