Dissolvete questo santuario e in tre giorni lo farò risorgere
(2, 13 - 22)
Il vangelo è critica radicale a ogni immagine religiosa – e atea! – di Dio. Dio è amore e nient’altro che amore. Non è legge e punizione; tanto meno dominio o mercato. È amore e perdono, servizio e gratuità. Le persone religiose, che trasformano il vino in acqua, uccideranno Gesù. Ma il suo corpo, che vive pienamente l’amore del Padre e dei fratelli, sarà il nuovo santuario, dove si adora in Spirito e verità.
2,13 Ed era vicina la Pasqua dei giudei
e Gesù salì a Gerusalemme.
14 E incontrò nel tempio
chi vendeva buoi e pecore e colombe
e cambiavalute seduti;
15 e, fatto un flagello di cordicelle,
tutti scacciò dal tempio,
e le pecore e i buoi,
e sparse le monete dei cambiavalute
e rovesciò le tavole
16 e a chi vendeva colombe
disse:
Togliete queste cose da qui,
e non fate della casa del Padre mio
una casa di mercato.
17 Si ricordarono i suoi discepoli
che sta scritto:
Lo zelo della tua casa
mi divorerà.
18 Risposero dunque i giudei
e gli dissero:
Quale segno mostri a noi
per fare queste cose?
19 Rispose Gesù
e disse loro:
Sciogliete questo santuario
e in tre giorni lo farò risorgere.
20 Gli dissero i giudei:
In quarantasei anni fu costruito questo santuario
e tu in tre giorni lo farai risorgere?
21 Ora egli parlava del santuario
del suo corpo.
22 Quando dunque risorse dai morti,
si ricordarono i suoi discepoli
che questo voleva dire;
e credettero alla Scrittura
e alla parola che Gesù disse loro.