Avvenga a me secondo la tua parola.
(1, 30 - 38)




La proposta dell'angelo a Maria è la stessa che la Parola fa a ciascuno di noi.
Quando rispondiamo sì, abbiamo la gioia di concepire l'inconcepibile.

26 Ora al sesto mese fu inviato l’angelo Gabriele da parte di Dio in una città della Galilea di nome Nazareth 27 presso una vergine, promessa sposa a un uomo di nome Giuseppe della casa di Davide, e il nome della vergine: Maria. 28 Ed entrato da lei, disse: Gioisci, graziata, il Signore è con te! 29 Ora ella a questa parola fu tutta turbata e valutava donde mai fosse un saluto simile. 30 E disse l’angelo a lei: Non temere, Maria, trovasti infatti grazia presso Dio. Ed ecco: 31 concepirai in ventre e genererai un figlio e chiamerai il suo nome Gesù.

32 Questi sarà grande e Figlio dell’Altissimo sarà chiamato e il Signore Dio darà a lui 33 il trono di Davide suo padre e regnerà sulla casa di Giacobbe per i secoli e del suo regno non ci sarà fine. 34 Ora Maria disse all’angelo: Come sarà questo, poiché non conosco uomo? 35 E rispondendo l’angelo le disse: lo Spirito santo scenderà su di te e potenza dell’Altissimo adombrerà te e perciò anche colui che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio. 36 Ed ecco: Elisabetta, tua parente, anch’essa concepì un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei che è chiamata sterile, 37 perché non sarà impossibile presso Dio nessuna parola. 38 Ora disse Maria: Ecco la schiava del Signore: avvenga a me secondo la tua parola! E partì da lei l’angelo.
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