Gesù ha appena detto di amare i nemici. Ora fa ciò che dice: guarisce il figlio di un soldato pagano, comandante della truppa di occupazione. Questo pagano, a differenza dei suoi di Nazaret, è il primo a capire il potere della parola. Essa opera ciò che dice in colui che l’accoglie con fede.
- Cosa dice il soldato a Gesù? Cosa risponde Gesù?
- Perché l’unica cosa di cui il Signore si meraviglia è la nostra fede e la nostra incredulità?
Perché Dio rispetta la nostra libertà di credere o non credere?
7, 1 Dopo che ebbe compiuto
tutte le sue parole
dentro le orecchie del popolo,
entrò in Cafarnao.
2 Ora, un servo di un centurione
stava male,
stava per finire
e gli era caro.
3 Ora, avendo udito di Gesù,
inviò da lui
alcuni anziani dei Giudei,
domandando a lui
che venisse a salvare il suo servo.
4 Ora essi, avvicinatisi a Gesù,
lo pregavano
con sollecitudine dicendo:
È degno
che gli faccia questo:
5 ama infatti la nostra nazione
e lui stesso ci costruì la sinagoga.
6 Ora Gesù andava con loro.
E già quando egli era
non lontano dalla casa,
il centurione mandò amici
per dirgli:
Signore, non disturbarti!
Non sono infatti all’altezza
che tu entri sotto il mio tetto;
7 per questo neanche me stesso
ritenni degno
di venire presso di te.
Ma di’ una parola
e sia guarito il mio servo/figlio.
8 Poiché anch’io sono
uomo sottoposto al potere
con soldati sotto di me;
e dico a questo: va’!
e va;
e a un altro: vieni!
e viene;
e al mio servo: fa’ questo!
e fa.
9 Ora, ascoltate queste cose,
Gesù lo ammirò
e, voltosi alla folla che lo seguiva,
disse:
Dico a voi:
neanche in Israele
trovai tale fede!
10 E, ritornati nella casa,
gli inviati trovarono
il servo che era sano.