Ma di' una parola e sia guarito mio figlio!
(7, 1 - 10)

Gesù ha appena detto di amare i nemici. Ora fa ciò che dice: guarisce il figlio di un soldato pagano, comandante della truppa di occupazione. Questo pagano, a differenza dei suoi di Nazaret, è il primo a capire il potere della parola. Essa opera ciò che dice in colui che l’accoglie con fede.

7, 1 Dopo che ebbe compiuto tutte le sue parole dentro le orecchie del popolo, entrò in Cafarnao. 2 Ora, un servo di un centurione stava male, stava per finire e gli era caro. 3 Ora, avendo udito di Gesù, inviò da lui alcuni anziani dei Giudei, domandando a lui che venisse a salvare il suo servo. 4 Ora essi, avvicinatisi a Gesù, lo pregavano con sollecitudine dicendo: È degno che gli faccia questo: 5 ama infatti la nostra nazione e lui stesso ci costruì la sinagoga. 6 Ora Gesù andava con loro. E già quando egli era non lontano dalla casa, il centurione mandò amici per dirgli:

Signore, non disturbarti! Non sono infatti all’altezza che tu entri sotto il mio tetto; 7 per questo neanche me stesso ritenni degno di venire presso di te. Ma di’ una parola e sia guarito il mio servo/figlio. 8 Poiché anch’io sono uomo sottoposto al potere con soldati sotto di me; e dico a questo: va’! e va; e a un altro: vieni! e viene; e al mio servo: fa’ questo! e fa. 9 Ora, ascoltate queste cose, Gesù lo ammirò e, voltosi alla folla che lo seguiva, disse: Dico a voi: neanche in Israele trovai tale fede! 10 E, ritornati nella casa, gli inviati trovarono il servo che era sano.
Torna alla pagina dei Vangeli
Torna all'indice delle Lectio