La sua vita non è
dalle cose che ha.
(12, 13 - 21)

Dio é Padre: oltre la vita e i mezzi per vivere, dona ai figli se stesso. Chi non lo riconosce, perde la propria identità e la cerca non in ciò che è, ma in ciò che ha.
I beni che accumula diventano un male: non sono più mezzi, ma fine della sua vita. Sono idoli ai quali sacrifica sé e gli altri: invece di creare comunione con il Padre
e con i fratelli, dividono da lui e dagli altri. Chi accumula beni, vive male lui e vivono male i suoi figli: lascia loro in eredità di litigare … per l’eredità.

10,13 Ora gli disse un tale dalla folla: Maestro, di’ a mio fratello di dividere con me l’eredità. 14 Ma egli disse: Uomo, chi mi costituì giudice o divisore su di voi? 15 Ora disse a loro: Guardate di custodirvi da ogni avere di più, perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non è dalle cose che ha. 16 Ora disse una parabola dicendo loro: A un uomo ricco fruttò bene la terra; 17 e ragionava tra sé dicendo: Che farò, poiché non ho dove raccogliere i miei frutti?

18 E disse: Questo farò: abbatterò i miei granai e più grandi costruirò; e raccoglierò lì tutto, il grano e i beni miei. E dirò alla mia vita: 19 Vita, hai molti beni in deposito per molti anni: riposa, mangia, bevi, godi! 20 Ora gli disse Dio: Stolto, in questa notte richiederanno a te la tua vita. Ora quanto preparasti di chi sarà? 21 Così chi tesorizza per sé e non arricchisce verso Dio!
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