Ora so che farò!
(16, 1 - 8)

La misericordia del Padre entra anche nell’uso dei beni. Il figlio non farà come il padrone stolto che accumula ricchezze, dividendosi dal Padre e dai fratelli. Farà come questo amministratore: prima era disonesto, perché si appropriava di ciò che non è suo. Ora diventa saggio e sa che fare: se il suo Signore dona e perdona tutto a tutti, anche lui comincia un po’ a donare e perdonare. Questa è la volontà di Dio nell’uso dei beni, per essere accolti nelle dimore eterne.

16, 1 Ora diceva anche ai discepoli: C’era un uomo ricco che aveva un amministratore; e costui gli fu accusato come uno che dilapidava ciò che apparteneva a lui. 2 E, chiamatolo, gli disse: Che è questo che odo di te? Rendi conto della tua amministrazione; non puoi infatti amministrare oltre. 3 Ora disse tra sé l’amministratore: Che farò, che il mio signore mi toglie l’amministrazione? Zappare non ho forza, mendicare mi vergogno! 4 Ora so che farò perché, quando sarò trasferito dall’amministrazione, mi accolgano nelle loro case. 5 E, chiamato a sé ciascuno dei debitori del suo signore, diceva al primo: Quanto devi al mio signore?

6 Egli disse: Cento barili d’olio. E gli disse: Prendi le tue scritture e, seduto, scrivi veloce: cinquanta. 7 Poi ad un altro disse E tu quanto devi? Egli disse: Cento misure di frumento. Egli disse: Prendi le tue scritture e scrivi: ottanta. 8 Ed elogiò il signore l’amministratore dell’ingiustizia, perché saggiamente aveva fatto. Poiché i figli di questo secolo sono più saggi dei figli della luce verso la loro generazione. 9 E a voi dico: Fatevi amici dalla mammona dell’ingiustizia; perché, quando cessi, vi accolgano nelle tende eterne.
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